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Abbado, il ricordo di Barenboim: "Spingeva l'orchestra a cercare l'anima della musica" (la repubblica)
ROMA - La musica attraversa il tempo, sonda emozioni, pesca nella memoria. Tocca la testa, il cuore e l'anima, se per anima s'intende una dimensione spirituale. Questo tendeva a fare il pur laicissimo Abbado, "il mio grande amico Claudio, incontrato sulla miastrada"solo"unasessantina d'anni fa", sostiene con trasporto Daniel Barenboim, che lo conobbe in gioventù e che gli era accanto in occasione del suo glorioso ritorno alla Scala, nel 2012. "Eravamo due ragazzi quando frequentavamo fianco a fianco un corso di direzione d'orchestra a Siena", dice, "e fu lì che nacque un lungo legame musicale e umano, che non si è mai perso".